La rivalutazione delle pensioni per il 2024 si presenta con alcune novità rilevanti, tra cui spicca l’anticipazione degli aumenti già da novembre 2023. Andiamo a scoprire insieme tutti i dettagli.
Iniziamo con qualche chiarimento sulla rivalutazione: questo meccanismo è stato pensato per preservare il potere d’acquisto delle pensioni, offrendo una sorta di scudo contro l’inflazione. Nella Manovra di bilancio 2024, abbiamo visto l’introduzione di alcuni cambiamenti chiave, tra cui, appunto, l’anticipo della rivalutazione delle pensioni a partire da novembre 2023, una mossa sicuramente favorevole per le pensioni più modeste.
Facciamo un po’ di chiarezza anche sulla rivalutazione del 2023. L’ISTAT ha fissato un tasso definitivo di rivalutazione per il 2023 all’8,1%, un aumento rispetto alla stima provvisoria del 7,3%. Questo comporta un conguaglio dello 0,8%.
Proviamo a comprendere meglio con un esempio: Prendiamo una pensione di 1.000 euro:
- Rivalutazione provvisoria: 7,3%, che equivale a +73 euro;
- Rivalutazione definitiva: 8,1%, pari a +81 euro;
- Il conguaglio quindi sarà di +8 euro;
- In totale avremo 1.081 euro.
Guardando al 2024, la stima è di una rivalutazione che seguirà il nuovo indice Istat, ipotizzando un tasso intorno al 6%. E non dimentichiamoci che gli aumenti derivanti dalla rivalutazione definitiva del 2023 saranno sommati al conguaglio anticipato.
Ecco un altro esempio applicato al 2024: Partiamo da una pensione di 1.081 euro (dopo la rivalutazione 2023):
- La rivalutazione prevista per il 2024 è del 6%, corrispondente a circa +64,86 euro;
- Avremo quindi un totale di 1.145,86 euro.
Una nota particolare va fatta per le pensioni più basse, quelle pari o inferiori al trattamento minimo INPS, che vedranno incrementi ulteriori:
- Per il 2023: +1,5% (con una speciale eccezione per gli over 75, che beneficeranno di un +6,4%);
- Per il 2024: +2,7%.
Anche i lavoratori dipendenti dovranno tenere conto di un aumento dei contributi previdenziali a partire dal primo gennaio, basato sull’indicizzazione dell’8,1%.
In conclusione, la rivalutazione delle pensioni per il 2024 porta con sé importanti innovazioni. L’obiettivo è quello di tamponare gli effetti spesso corrosivi dell’inflazione e assicurare che le pensioni conservino il loro valore reale. L’anticipo degli aumenti a novembre 2023 rappresenta senza dubbio una boccata d’aria fresca per i pensionati, che vedranno un incremento non indifferente nei loro assegni, con ripercussioni positive anche sull’economia nel suo insieme.