A prima vista sembrerebbe che i conti non tornino. Gli ultimi dati del Ministero del Lavoro indicano che sono state presentate 80.161 domande per accedere al Supporto per la formazione e il lavoro, un nuovo strumento ideato dal governo per coloro che non hanno più diritto al reddito di cittadinanza e desiderano integrarsi nelle politiche attive del lavoro. Tuttavia, dati dell’INPS mostrano che tra luglio e agosto, circa 192.000 nuclei familiari hanno perso il reddito di cittadinanza. La Sicilia è la regione più colpita da questa situazione.
Queste cifre rappresentano i cosiddetti ex percettori “occupabili”, che secondo il governo, non hanno più diritto a ricevere il sostegno economico introdotto dal Movimento 5 Stelle, ma possono richiedere un assegno da 350 euro destinato a chi partecipa a corsi di formazione. Dei 192.000 nuclei, circa 59.000 sono stati presi in carico dai servizi sociali poiché non idonei per il lavoro. Pertanto, ci sono 133.000 famiglie che hanno perso il sostegno e che non sono coperte da altri aiuti, ma le domande per il nuovo assegno sono solo 80.000. La Ministra del Lavoro Calderone ha segnalato che solo 40.000 ex percettori hanno presentato la domanda, evidenziando così che circa 90.000 persone hanno rinunciato al nuovo supporto.
Questo porta a chiedersi perché tanti italiani in difficoltà economica rinuncino agli aiuti statali. Calderone non ha fornito dettagli precisi, suggerendo solo che queste persone stiano prendendo in considerazione altri fattori. Il lavoro in nero è uno dei problemi sospettati; alcuni ex percettori potrebbero essere occupati in lavori non ufficiali e quindi non in grado di frequentare corsi di formazione obbligatori.
Tuttavia, ci sono altre considerazioni. Molti sperano di essere presi in carico dai servizi sociali, e alcuni potrebbero preferire il reddito di cittadinanza, che ha benefici addizionali e non ha una scadenza, rispetto al supporto per la formazione e il lavoro, che è limitato a 12 mesi.
Alcuni ex percettori potrebbero non aver presentato domanda per il nuovo sostegno economico perché non soddisfano i requisiti dell’ISEE. La soglia di reddito per il nuovo sostegno è inferiore a quella del reddito di cittadinanza. Altri potrebbero non essere informati sul nuovo sussidio o potrebbero non avere le competenze informatiche necessarie per presentare la domanda. Secondo il Ministero del Lavoro, 42.163 domande sono state presentate direttamente dai cittadini e 37.998 tramite i Patronati. In ogni caso, dietro questi numeri si nascondono situazioni complesse e variegate che necessitano di soluzioni mirate e inclusive.