Le questioni pensionistiche e la prospettiva di una riforma suscitano preoccupazione tra i pensionati e chi aspira a diventarlo.
Effettuare riforme in questo ambito non è semplice, come dimostrato dalle difficoltà incontrate dai precedenti governi.
Malgrado le molteplici discussioni e proposte in circolazione, sembra che il 2024 comincerà come molti altri anni: il governo potrebbe optare per soluzioni temporanee o estendere le misure attuali.
Sembra che questa sia la direzione intrapresa dal governo Meloni in vista della Legge di Bilancio e delle relative norme sulle pensioni.
Nel 2023, vari decreti hanno offerto una luce di speranza a chi sta ancora lavorando, proponendo possibilità di pensionamento anticipato attraverso specifici strumenti.
Ma come funziona la pensione a 62 anni con 37 anni e 10 mesi di contributi? Coloro che sono stati assunti a tempo indeterminato potranno, nel 2024, accedere alla pensione anticipata se rientrano in questi parametri. Un provvedimento, prorogato fino al 2026, permette ai lavoratori di certe aziende, particolarmente impegnate in ristrutturazioni eco-sostenibili, di pensionarsi cinque anni prima rispetto ai requisiti standard.
Tuttavia, non tutti possono accedere a questa opportunità, ma solo coloro che sono a cinque anni dalla pensione di vecchiaia.
Le imprese interessate devono aderire al contratto di espansione, un’iniziativa originata dal Decreto Legislativo del 2015 e confermata dalla Legge di Bilancio 2023. Dopo aver raggiunto un accordo con i sindacati, che assicura sia le opzioni di prepensionamento sia la creazione di nuovi posti di lavoro o la riduzione dell’orario lavorativo, l’azienda può offrire ai propri dipendenti la pensione anticipata. La pensione sarà determinata dall’importo accumulato fino alla data di attivazione del contratto e sarà pagata dall’azienda ma erogata dall’INPS.
Qual è il beneficio per l’azienda? L’opportunità di rinnovare la forza lavoro, un obiettivo chiave del governo Meloni. Tuttavia, non è detto che ogni pensionamento anticipato corrisponda a una nuova assunzione. Il contratto di espansione prevede che tre dipendenti debbano andare in pensione per fare spazio a una nuova assunzione. L’azienda può anche avvalersi della NASPI per bilanciare i costi.
In sintesi, nel prossimo anno, coloro che hanno 62 anni e 37 anni e 10 mesi di contributi potrebbero andare in pensione, a condizione di aderire al contratto di espansione.