Parlando di idratazione, l’acqua è sicuramente il primo pensiero che ci viene in mente. Ma è davvero la bevanda più efficace per idratare il nostro corpo?
Sembra naturale pensare che l’acqua sia la scelta migliore per idratare il corpo, dato che è fondamentale per tutti gli esseri viventi, inclusi animali e piante.
Tuttavia, uno studio del 2016 pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition suggerisce che l’acqua potrebbe non essere la bevanda più efficace per mantenere un equilibrio dei fluidi corporei a lungo termine.
Quale è allora la bevanda più idratante per il nostro corpo? Secondo gli autori dello studio, il latte, sia intero che scremato, è la scelta migliore per l’idratazione del corpo umano. Questo è legato al contenuto d’acqua naturalmente presente nella bevanda.
Per capire meglio questa affermazione, che potrebbe sorprendere molti, è importante sapere che l’idratazione del corpo non dipende solo dal bilancio dei fluidi, ma anche dalla capacità del corpo di trattenere questi fluidi.
Questo significa che i benefici dell’acqua vengono persi più rapidamente rispetto a quelli del latte, in quanto l’acqua viene eliminata più velocemente attraverso l’urina.
Il latte contiene nutrienti come grassi, lattosio (un tipo di zucchero) e sodio (sale), che contribuiscono a far rimanere la bevanda nel corpo più a lungo, fornendo così una idratazione più duratura.
Nello studio, condotto dall’Università di St. Andrews in Scozia, è stato sviluppato un indice di idratazione per le bevande. Circa 90 persone hanno partecipato alla ricerca e tra i risultati è emerso che anche il succo d’arancia è molto idratante.
Quindi, si è scoperto che latte e succo d’arancia naturale sono più idratanti dell’acqua pura, con migliori risultati fino a quattro ore dopo l’assunzione.
“Questo studio conferma molte cose che già sapevamo”, ha dichiarato alla CNN Health la nutrizionista Melissa Majumdar. “Gli elettroliti, come il sodio e il potassio, aiutano a idratare meglio, mentre le calorie nelle bevande provocano uno svuotamento gastrico più lento, che a sua volta ritarda l’eliminazione dell’urina”.