C’è una modalità per ricevere 500 € dallo Stato da destinare a spese culturali, quali musica, cinema, teatro e libri. Scopri come accedere a questo contributo.
L’essere umano è per natura un essere sociale, con un innato desiderio di conoscere e apprendere. Sebbene ognuno di noi abbia interessi diversi, la sete di sapere è una costante universale. Lo Stato italiano riconosce l’importanza della cultura e, nel corso degli anni, ha proposto diverse iniziative per incentivare l’apprendimento. Una di queste è il bonus cultura, un contributo di 500 € che può essere utilizzato per l’acquisto di biglietti per spettacoli teatrali, cinematografici, eventi culturali, materiale scolastico e libri.
La cultura è fondamentale nella vita di ogni individuo. Attraverso lo studio e l’apprendimento, nel corso della storia, l’umanità ha fatto scoperte rivoluzionarie che hanno migliorato il nostro modo di vivere. Con la Legge di Bilancio introdotta durante il governo Renzi nel 2016, è stato lanciato il bonus cultura, che ha subito diverse modifiche negli anni, ma che continua ad essere erogato a coloro che soddisfano determinati requisiti. Nel 2023, ad esempio, il bonus è rivolto a chi ha compiuto 18 anni nel 2022, e può essere utilizzato fino al 30 Aprile 2024.
Se ti stai chiedendo come accedere a questa opportunità, il processo è abbastanza semplice. È possibile fare richiesta fino al 31 ottobre 2023 e l’accesso avviene attraverso la piattaforma 18App. La registrazione richiede l’uso dello SPID o della CIE. Una volta completata, riceverai dei codici via email, utilizzabili sia online che in negozi fisici per acquisti culturali.
Con il bonus cultura puoi acquistare una vasta gamma di prodotti e servizi legati all’ambito culturale: libri, biglietti per spettacoli dal vivo, ingressi al cinema e al teatro, concerti, eventi culturali e visite guidate nei musei, solo per citarne alcuni. È anche possibile utilizzare il bonus per acquistare materiale scolastico, ma con alcune restrizioni.
In conclusione, l’iniziativa del bonus cultura rappresenta un modo per lo Stato di sostenere la formazione e la crescita culturale dei giovani. Tuttavia, sorge una domanda: non sarebbe utile estendere questa opportunità anche agli adulti, per continuare a promuovere l’apprendimento durante tutto l’arco della vita?