Il 13 settembre, con il XII Rapporto annuale, l’Inps ha evidenziato i benefici derivanti dal taglio al cuneo fiscale, finanziato per l’intero 2023 dal governo Meloni. Tuttavia, rimangono incertezze sulle decisioni che verranno prese per l’anno seguente.
Le misure di sgravio nel 2023: dal governo Draghi al governo Meloni
Va notato che nel 2023, il governo ha rafforzato lo sgravio contributivo precedentemente introdotto da Mario Draghi l’anno prima. Questa misura mirava a sostenere le retribuzioni lorde fino a 2.692 euro annui (equivalenti a 35.000 euro all’anno), come risposta all’inflazione crescente che erodeva il potere d’acquisto dei lavoratori.
Il Rapporto Inps ha poi confermato questa tendenza: nel 2022, la retribuzione media annua era di 25.112 euro, un incremento del 4% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, con un tasso d’inflazione dell’8,1%, il potere d’acquisto ha subito una perdita significativa.
Di fronte a questa situazione, i governi hanno deciso di intervenire direttamente sulle retribuzioni, riducendo i contributi a carico dei lavoratori. Mentre la misura adottata da Draghi ha segnato un primo passo, è stato il governo Meloni a dare un ulteriore impulso, offrendo un bonus fino a 100 euro sulle retribuzioni. Ora, la sfida è mantenere questa misura anche per il prossimo anno.
Il futuro dello sgravio contributivo: sfide e speranze per il 2024
Secondo l’Inps, l’impatto dello sgravio contributivo di Draghi è stato limitato. Tuttavia, l’anno successivo, grazie alle nuove misure, i lavoratori hanno visto un incremento medio quasi di 100 euro nelle loro buste paga. In particolare, a ottobre 2023, il 57% dei lavoratori ha beneficiato di un aumento superiore a 100 euro.
Tuttavia, c’è un aspetto che il Rapporto Inps non mette in evidenza: la considerazione degli importi lordi senza tener conto dell’effettivo aumento netto in busta paga. Infatti, qualsiasi risparmio ottenuto dalla riduzione contributiva potrebbe essere in parte compensato da un aumento dell’Irpef.
Infine, è importante notare che l’attuale sgravio, con aliquote del 6% e 7%, è finanziato solo fino a dicembre 2023. Sarà responsabilità del governo Meloni trovare le risorse per estendere il bonus nel 2024. Considerando le esigenze finanziarie, questa impresa potrebbe non essere semplice, ma l’Esecutivo ha espresso l’intenzione di fare della questione una priorità, alimentando così le speranze dei lavoratori.